LE AZIONI DEL PROGETTO

Il Progetto LIFE GREEN GRAPES si articola in diversi fasi.

A - Fase preparatoria

Fase preparatoria per la sistematizzazione dei dati derivanti da precedenti studi e la valutazione delle condizioni attuali delle aziende e dei vigneti sperimentali, e in cui verranno definiti i protocolli applicativi e determinati gli elementi di controllo e verifica degli esiti delle strategie di gestione.

A.1 Sistematizzazione dati di analisi di scenario

L’azione è necessaria per potere operare l’introduzione di protocolli alternativi ai consueti programmi di difesa antiparassitaria nel modo più razionale possibile, alla luce delle caratteristiche strutturali delle aziende, della loro capacità reale in termini di tempistica degli interventi e della suscettibilità dei singoli vigneti alle diverse malattie fungine.
Queste analisi preliminari potranno essere foriere di modifiche nell’ambito della conduzione agronomica globale dei vigneti (es. nei confronti di una canopy management non perfetta e predisponente a microclima favorevole per le infezioni fungine).
Le aziende sulle quali si andrà a operare, nell’ambito della normativa vigente, introducono nell’ambiente quantità rilevanti di prodotti chimici necessari per la difesa Fitosanitaria, prodotti che sono inoltre presenti sul raccolto sotto forma di residui di varia entità, comunque legalmente ammessi se presenti al di sotto dei limiti esplicitati dalla stessa legge.
Partendo da questo presupposto e dalla volontà degli operatori di ridurre tali input ci si propone di mettere a punto dei protocolli di riduzione quantitativa dei trattamenti fungicidi che siano poi concretamente applicabili nelle diverse situazioni produttive considerate.
Nei primi mesi di avvio del progetto viene effettuata un’analisi del territorio e del contesto produttivo in cui le aziende partner si trovano: posizione geografica, condizioni ambientali e climatiche, situazioni fitosanitarie pregresse. Oltre ad un’analisi della situazione produttiva delle aziende partner, si andrà infatti a operare su aziende con tipologia di produzione diverse: uva da vino, uva da tavola e materiale vivaistico.
Per ogni realtà produttiva verranno valutati:
– la gestione del suolo,
– la gestione fitosanitaria (n. dei trattamenti e tipologia, prodotti utilizzati, rischi di malattie).
In termini di risultati attesi, questa azione prevede:
– Individuazione delle criticità aziendali, individuazione della fase gestionale in cui è possibile intervenire con protocolli di produzione a bassissimo impatto ambientale adattati alle diverse situazioni produttive.
– Valutazione e individuazione degli specifici fattori della produzione su cui intervenire ed eventuali modifiche da introdurre in relazione alle modalità gestionali agronomiche, con la finalità di escludere effetti macroscopici che possano influire negativamente con l’uso dei prodotti previsti dal progetto o addirittura escluder e l’utilizzo (es. una chioma non correttamente gestita può vanificare l’efficacia della distribuzione anche di agrofarmaci convenzionali).
– Verifica e validazione delle idoneità delle superfici identificate su cui operare e del DSS migliore per la previsione delle malattie per guidare le scelte aziendali.

A.2 Informazione e formazione comune del gruppo di ricerca su modalità di monitoraggio, rilievi e applicazione dei protocolli nei diversi campi sperimentali

L’azione è propedeutica all’attività da svolgere in campo e alla messa in atto dei protocolli, la gestione del suolo e la gestione della difesa devono essere tra loro integrate e concordate con le aziende partner.
Lo staff di ricercatori e field workers di UNIFI, CREA-VE e P.Ri.Ma. Forma necessitano una impostazione comune e condivisa di accompagnamento, monitoraggio, verifica e raccolta dati dei protocolli applicativi, sarà pertanto necessaria tale azione formativa, e la messa punto di linee guida, strumenti di raccolta e sistematizzazione dati da monitoraggi e rilievi, controllo su campo della corretta applicazione dei protocolli da parte delle aziende e dello staff coinvolto.
Verranno realizzati interventi di:
– Informazione e formazione comune del gruppo di ricerca su applicazione del protocollo nei diversi campi sperimentali:
– Incontri tra partner per condividere le informazioni raccolte e i protocolli definiti, il CREA si occuperà di coordinare e organizzare l’incontro e di lavorare sul protocollo relativo alla gestione del suolo nei vigneti, l’UniFi si occuperà della comunicazione relativa ai possibili protocolli per la difesa fitosanitaria.
Unna volta scelto il modello di previsione delle malattie da utilizzare questo sarà illustrato e condiviso fra partner.
Le aziende partner sulle cui superfici verranno attuati i protocolli potranno in questi incontri presentare eventuali problemi e criticità e condividere le scelte.
Particolare attenzione verrà posta al rispetto della normativa vigente nella scelta dei protocolli di difesa
In termini di risultati attesi, l’azione prevede di:
– Individuare delle criticità possibili nella messa in atto dei protocolli di difesa diversi, specifici e concordati per le diverse realtà aziendali individuate, da attuare nella successiva stagione vegetativa.
– Formare il gruppo di ricercatori e field workers per uniformare le pratiche di rilievi, monitoraggi, raccolta ed elaborazione dati e ‘applicazione dei protocolli.
Si procederà alla redazione di documenti condivisi in merito all’utilizzazione dei protocolli, in particolare linee guida, strumenti e format di osservazione, monitoraggio e rilevazione dei dati.
Si intende inoltre formare un team di 10 ricercatori e field workers, di UNIFI, CREA e di P.Ri.Ma Forma, oltre a managers di vivai e vigneti ed eventuali tecnici specializzati delle aziende partner per condividere il piano di applicazione dei protocolli.

A.3 Monitoraggio ante-trattamento della biodiversità microbica e dei microartropodi associata ai vitigni

Questa azione fornisce i valori di biodiversità di riferimento prima dell’intervento ed è propedeutica alla successiva fase di monitoraggio (vedi azione C3). I risultati ottenuti saranno necessari alle comparazioni tra le diverse tesi di trattamento che si otterranno in fase di monitoraggio. Inoltre saranno messi in relazione con quelli delle altre componenti del suolo e della pianta, sia biologiche che chimico-fisiche e quelli climatici. Infatti questi parametri, insieme a quelli determinati nell’azione C3, sono fondamentali per valutare sia le dinamiche della diversità genetica e funzionale dei microrganismi del suolo ma anche endofitici, sia la qualità e la sostenibilità del suolo e della produzione viticola. Per valutare le modificazioni a carico della biodiversità del suolo provocate dalla modificazione di uno qualsiasi dei fattori citati è indispensabile, quindi, avere un quadro completo della situazione prima che tali variabili vengano modificate.

In questa azione saranno condotti i rilievi preliminari relativi alla biodiversità delle comunità microbiche e degli microartropodi del suolo associati alle viti delle diverse prove previste.
In particolare:
Rilievi della biodiversità microbica: saranno presi in considerazione sia i microrganismi del suolo associati all’apparato radicale delle piante (rizosfera) che quelli che vivono all’interno delle piante stesse (endofiti). L’obiettivo di questa azione è di avere una stima di riferimento della biodiversità microbica PRIMA che vengano effettuati i trattamenti sui vitigni. Pertanto il campionamento avverrà una sola volta all’anno, prima dei trattamenti. In particolare per ciascun plot di monitoraggio è prevista la valutazione della biodiversità secondo i seguenti steps:
1) Campionamento di suolo e tessuto vegetale
2) Estrazione del DNA
3) Sequenziamento NGS
4) Analisi bioinformatica

Tale monitoraggio verrà condotto esclusivamente nei vitigni dell’azienda Gabbiano in corrispondenza delle 5 tesi individuate, e presso l’area sperimentale a Cipro.

Tali operazioni sui plots dell’area del partner Cipriota verranno condotte direttamente da CUT che provvederà ad inviare i campioni al CREA per le successive analisi molecolari.

Rilievi della biodiversità dei microartropodi: per l’analisi della mesofauna (fauna edafica <2mm), verrà prelevato un cubo di circa 1kg di suolo (10cmx10cmx10cm) da ciascun plot in ogni area di studio. Il campione di suolo sarà mantenuto a 4°C fino al momento dell’analisi in laboratorio, che avverrà il giorno stesso. La mesofauna sarà estratta mediante Berlese e analizzata allo stereomicroscopio al fine di stimarne il grado di biodiversità mediante l’indice QBS-ar secondo il metodo descritto da Parisi e collaboratori (2005). Tali campionamenti verranno effettuati una volta l’anno. Infine, per l’analisi dei microartropodi epigei verrà monitorata la presenza di parassiti e predatori presenti sulla superficie della pianta.

I risultati attesi per ciascuna tesi monitorata sono i seguenti:
• Composizione della comunità batterica del suolo
• Numero e abbondanza di specie (OTU) batteriche
• Composizione della comunità microfungina del suolo
• Numero e abbondanza di specie (OTU) microfungine
• Composizione della comunità batterica endofitica
• Numero e abbondanza di specie (OTU) batteriche
• Composizione della comunità microfungina endofitica
• Numero e abbondanza di specie (OTU) microfungine
• Composizione delle comunità di microartropodi epigei
• Punteggi QBS-ar relativi alla mesofauna edafica

Il numero totale di campioni analizzati nelle 5 tesi dell’azienda Gabbiano sarà:
– 25 campioni di suolo
– 25 campioni di radice
– 25 campioni di foglie
Per l’azienda di Cipro (CUT)
– 15 campioni di suolo
– 5 campioni di radice
– 15 campioni di foglie

In generale ci si attende un incremento dei valori di biodiversità nelle tesi sperimentali con 50% e 100% induttori, rispetto a quelle aziendali.

B - Sei azioni attuative

Azioni attuative per l’esecuzione delle strategie di gestione in 3 annate produttive dei diversi protocolli di intervento su vite vigneti/vivai in produzione basati su tecniche agronomiche e sull’utilizzo di induttori di resistenza ed agenti di biocontrollo.

I protocolli verranno applicati:
1. in vivaio la produzione di barbatelle biologiche;
2. in vivaio per la produzione di barbatelle micorrizzate;
3. in vigneti per la produzione di uva da vino;
4. in vigneti per la produzione di uva da tavola in Italia (da agricoltura convenzionale) e a Cipro (da a agricoltura biologica).
Come ultima azione si provvederà alla messa a punto di criteri ottimali di utilizzazione dei prodotti e protocolli applicativi ed alle relative linee guida.

B.1 Dimostrazione dell'efficacia dei protocolli e delle tecniche per la produzione di barbatelle biologiche micorrizzate

L’azione prevede la definizione di protocolli e la loro applicazione in barbatellaio per dimostrare come, sia l’uso di microrganismi utili quali micorrize sugli apparati radicali sia l’uso di sostanze di origine naturale (vegetale e/o microbica) in luogo o in concomitanza con i normali trattamenti fungicidi, possono stimolare quei meccanismi di difesa intrinseci delle piante che ne aumentano la resistenza agli attacchi fungini.
In particolare:
– nelle produzioni vivaistiche di barbatelle, la produzione del materiale di propagazione è sottoposto ad interventi fungini di varia natura a partire dalla fase dell’innesto stesso e per tutto il ciclo di produzione fino al confezionamento finale
– In barbatellaio, l’uso di prodotti fogliari e da fertirrigazione aventi azione d’induzione di resistenza consente di ridurre l’uso dei fungicidi di sintesi

Nell’ambito di questa azione di progetto si svilupperanno le seguenti sotto-azioni:
B 1.1. Messa a punto protocolli per la produzione di barbatelle micorrizzate biologiche
B 1.2. Attuazione protocolli prima annualità
B 1.3. Attuazione protocolli seconda annualità
B 1.4. Attuazione protocolli terza annualità
B 1.5. Elaborazione dati e analisi degli esiti delle annualità di applicazione dei protocolli

Il protocollo interesserà le fasi di produzione: trapianto in barbatellaio,scelta, confezionamento e conservazione.
CREA VE e UNIFI definiranno i protocolli per le azioni di elaborazione dei risultati e di monitoraggio.
I 3 cicli di sperimentazione previsti in questa azione verranno realizzati presso il vivaio VIVAI FRATELLI MORONI che producono già con metodo biologico, in tale contesto è necessario individuare il momento migliore per inserire le micorizze con una inzaffardatura finale o durante il processo di produzione (prima dell’innesto e/o prima della piantumazione in vivaio, con la finalità di ottenere il miglior attecchimento in pieno campo.
L’azienda vivaistica MORONI s.s.a metterà a disposizione materiale vegetale per monitorare l’evoluzione dei microrganismi presenti a livello radicale a seguito delle pratiche colturali capaci di metterli a contatto con le radici delle piante. La prova sarà realizzata su 10.000 innesti talea, anche attraverso la comparazione con lo standard aziendale ed un testimone non trattato.
Le fasi interessate e monitorate sono le seguenti:
– trapianto in barbatellaio (Ha 0,10)
– trattamenti in campo con induttori di resistenza
– scelta, confezionamento e conservazione
L’Azienda espleterà tutte le operazioni colturali necessarie a svolgere le seguenti attività: trapianto in barbatellaio, scelta finale, confezionamento e conservazione. La stessa metterà a disposizione i locali per la fase fuori campo, il terreno per il barbatellaio, il personale, le macchine e gli attrezzi necessari allo svolgimento dell’attività vivaistica, oltre ai formulati commerciali di sua competenza.

B.2 Dimostrazione dell'efficacia dei protocolli e delle tecniche per la produzione di barbatelle biologiche

L’obiettivo principale di questa azione e dei trial previsti nel progetto è dimostrare l’equivalenza sostanziale di efficacia tra la difesa antifungina convenzionale e la difesa antifungina ridotta di input chimici di sintesi, attraverso:
– l’integrazione di consociazioni microbiche radicali,
– uso di acqua elettrolizzata
– ed uso di prodotti fogliari induttori di resistenza nelle diverse sotto-filere viticole in particolare nel vivaio.
Parallelamente saranno condotti trial sull’efficacia della crop-protection antifungina condotta con soli prodotti fogliari ad azione di induzione di resistenza.

Nell’ambito di questa azione di progetto si svilupperanno le seguenti sotto-azioni:
B 2.1. Messa a punto protocolli e Attuazione protocolli prima annualità per la produzione di barbatelle biologiche in campo di piante madri portainnesto e di piante madri marze
B 2.2. Attuazione protocolli seconda annualità
B 2.3. Attuazione protocolli terza annualità
B 2.4. Elaborazione dati e analisi degli esiti delle annualità di applicazione dei protocolli

I 3 cicli di sperimentazione previsti in questa azione verranno realizzati presso Aziende vivaistiche del Consorzio VITITALIA. Nello specifico, il Consorzio VITITALIA opererà attraverso il Vivaio Bianchi Carla che ha intrapreso la conversione all’agricoltura biologica.
Il campo di piante madri portainnesto è di fatto gestito con metodi di agricoltura biologica, impiantato su terreni incolti da anni.
Il campo di piante madri marze, denominato vigna di Avane, è in conversione e viene condotto con l’utilizzo di prodotti biologici, in regola alle prescrizioni dell’ente certificatore, così come le piante allevate fuori suolo e conservate attualmente presso un capannone.
Nell’azienda selezionata dal Consorzio VITITALIA – VIVAI Bianchi Carla – nel corso del progetto, verranno applicati i protocolli di gestione della difesa per la produzione di piante madri le strategie definite per la produzione di barbatelle.
I protocolli, stabiliti e condivisi nella fase preliminare di progetto, si applicheranno sulla produzione di 30.000 innesti talea, prodotti attraverso sistemi di forzatura innovativi e un’oculata gestione delle fasi cruciali di idratazione e distribuzione dei microrganismi antagonisti.
Viene introdotto per la produzione di talee innesto l’uso di acqua elettrolizzata, con la quale sono già stati effettuati dei test preliminari che hanno dimostrato l’efficacia nella prevenzione di alcune malattie fungine, in vivaio assume particolare importanza la prevenzione per il mal dell’esca e la botrite cinerea.
Tutte le fasi di produzione saranno monitorate continuamente dal personale aziendale e dai tecnici preposti.
L’Azienda metterà a disposizione i locali, e i laboratori di preparazione e forzatura per la fase fuori campo, il terreno per il barbatellaio, il personale, le macchine e gli attrezzi necessari allo svolgimento dell’attività vivaistica, oltre ai formulati commerciali di sua competenza.
Il partner UNIFI si occuperà di seguire l’applicazione del protocollo individuato per la difesa fitoiatrica in vivaio. Il protocollo verrà applicato in confronto allo standard aziendale e al testimone non trattato nell’azienda vivaistica selezionata dal Consorzio VITITALIA (VIVAI Bianchi Carla).

In particolare nelle seguenti fasi si combinerà l’applicazione di microorganismi antagonisti e di prodotti micorrizogeni ai trattamenti fogliari con induttori di resistenza nelle fasi immediatamente successive al germogliamento (applicati bagnando anche il fusto) seguite da trattamenti fogliari applicati secondo i protocolli messi a punto.
I prodotti selezionati verranno alternati secondo i protocolli definiti e applicati nelle seguenti fasi:
– reidratazione delle barbatelle, una delle principali fasi a rischio di infezione da parte di patogeni del legno
– forzatura
– trattamenti fitoiatrici in barbatellaio.

B.3 Dimostrazione dell'efficacia dei protocolli (trattamenti e tecniche di gestione) in vigneti per la produzione del vino

L’azione mira a fornire una prima valutazione dell’effetto ambientale legato all’uso di fitofarmaci nelle parcelle aziendali in alternativa all’uso prodotti e trattamenti a basso impatto nelle parcelle di prova.
In particolare, nei vigneti in produzione per uve da vino, particolare interesse riveste in quest’ottica l’uso di prodotti fogliari d’induzione di resistenza perché anche in questi casi consente di ridurre l’uso dei fungicidi di sintesi.

Nell’ambito di questa azione di progetto si svilupperanno le seguenti sotto-azioni:
B 3.1. Messa a punto protocolli per vigneti per uva da vino in produzione e primo impianto
B 3.2. Attuazione protocolli prima annualità
B 3.3. Attuazione protocolli seconda annualità
B 3.4. Attuazione protocolli terza annualità
B 3.5. Elaborazione dati e analisi degli esiti delle annualità di applicazione dei protocolli

I 3 cicli di sperimentazione previsti in questa azione verranno realizzati presso l’azienda Castello di GABBIANO, ove, preliminarmente all’attuazione delle strategie verrà installata nel vigneto una stazione agro-meteorologica che sarà collegata a uno specifico software per Decision Support System (scelto nelle azioni preparatorie).
La superficie destinata alla presente progettazione ha una superficie di 4,5 ha, coltivata con il vitigno Sangiovese.
L’area destinata all’applicazione delle strategie definite nei protocolli allegati verrà divisa in due parti per l’applicazione su ognuna delle due zone dei due diversi protocolli. Sulla restante superficie aziendale verranno attuate le normali gestioni, un’area omogenea e simile nelle caratteristiche geografiche, climatiche e pedologiche a quella destinata al presente progetto, coltivata con lo stesso vitigno verrà utilizzata come controllo.
All’interno dell’area controllo una piccola porzione non subirà trattamenti e sarà utilizzata come testimone per valutare l’effettivo impatto dei patogeni.
I momenti di applicazione degli interventi fitoiatrici verranno stabiliti in base a modelli matematici che forniscono indicazioni sui rischi di infezione da parte dei più importanti patogeni della vite (Peronospora, Oidio; Black rot), e da periodici monitoraggi in campo, effettuati dai partner scientifici sia sulle parcelle oggetto della prova sia sulle parcelle a gestione aziendale, seguendo le apposite schede di rilievo basate sulle linee guida della EPPO sulla buona pratica sperimentale che permetteranno di stabilire i tempi, e la periodicità dei trattamenti fitosanitari con i prodotti stabiliti. Durante la stagione vegetativa l’azienda verrà affiancata nell’utilizzo dei dati forniti dal DSS per individuare i momenti davvero a rischio di infezione e dunque ridurre il numero degli interventi nelle parcelle di prova.

I protocolli di gestione sperimentati saranno 5:
Aziendale (CG1),
Tesi 50% induttori: Aziendale con riduzione dei fitofarmaci ed aggiunta di Biostimolanti (CG2);
Biologico (CG3);
Tesi 50% induttori: Biologico con riduzione dei fitofarmaci ed aggiunta di Biostimolanti (CG4);
Tesi 100% induttori: solo Biostimolanti (CG5).
Diversamente distribuiti su 3 diversi vigneti all’interno dell’azienda Castello di Gabbiano: Marzocco Grande, Marzocco Ferrone e Bacìo.
Il suolo delle aree campione sarà gestito con sovesci o con inerbimento a filari alterni, limitando le lavorazioni e determinando un approccio conservativo a livello del terreno.
Utilizzando le schede compilate dalle aziende con l’indicazione dettagliata dei trattamenti e interventi colturali effettuati, fino dal primo anno verrà effettuata una valutazione del rischio ambientale legato all’uso di fitofarmaci nelle parcelle a gestione aziendale, in alternativa all’uso dei modelli previsionali e dei trattamenti a basso impatto nelle parcelle di prova.

B.4 Dimostrazione dell'efficacia dei protocolli (trattamenti e tecniche di gestione) in vigneti per la produzione di uva da tavola (ITALIA)

L’azione mira a fornire una prima valutazione dell’effetto ambientale legato all’uso di fitofarmaci nelle parcelle aziendali in alternativa all’uso prodotti e trattamenti a basso impatto nelle parcelle di prova.
In particolare, nei vigneti in produzione per uve da tavola particolare interesse riveste in quest’ottica l’uso di prodotti fogliari d’induzione di resistenza perché anche in questi casi consente di ridurre l’uso dei fungicidi di sintesi.

Nell’ambito di questa azione di progetto si svilupperanno le seguenti sotto-azioni:
B 4.1. Messa a punto protocolli per vigneti per uva da tavola
B 4.2. Attuazione protocolli prima annualità
B 4.3. Attuazione protocolli seconda annualità
B 4.4. Attuazione protocolli terza annualità
B 4.5. Elaborazione dati e analisi degli esiti delle annualità di applicazione dei protocolli

I 3 cicli di sperimentazione previsti in questa azione verranno realizzati presso l’azienda F.LLI TAGLIENTE in Puglia, ove, preliminarmente all’attuazione delle strategie verrà installata nel vigneto una stazione agro-meteorologica che sarà collegata a uno specifico software per Decision Support System (scelto nelle azioni preparatorie). Pertanto nell’azienda F.LLI TAGLIENTE la difesa aziendale sarà basata sul monitoraggio dei parametri meteorologico-climatici e/o sulle conseguenti decisioni elaborate da modelli matematici di previsione delle malattie fungine principali (peronospora, oidio, botrytis cinerea, marciume nero) effettuati per mezzo di apposita centralina di rilevamento meteo e software dedicato. Inoltre i prodotti di sintesi tradizionalmente utilizzati per la difesa verranno alternati o sostituiti da prodotti alternativi, secondo i protocolli proposti.

I protocolli di gestione sperimentati saranno 3:
Aziendale (FT1),
Tesi 50% induttori: Aziendale con riduzione dei fitofarmaci ed aggiunta di Biostimolanti (FT2);
Tesi 100% induttori: solo Biostimolanti (FT3).
Le tesi saranno provate su 2 diversi vigneti all’interno dell’azienda F.LLI TAGLIENTE, dove le e viti sono allevate a tendone e le varietà utilizzate sono la cv precoce Thompson Seedless® e la cv medio-tardiva Crimson Seedless®, rispettivamente ad acino bianco e rosso.

Per tutte le annualità, tutti i trattamenti e i prodotti impiegati per tipologia e quantità verranno indicati in apposite schede, periodicamente verranno effettuati dei monitoraggi in campo per valutare l’efficacia dei prodotti e lo sviluppo delle malattie.
Le tesi verranno periodicamente confrontate con gli indicatori di progresso identificati ed è prevista la redazione di apposite schede relative al monitoraggio delle infezioni, che riporteranno tutti i trattamenti e i prodotti impiegati per tipologia e quantità, oltre al monitoraggio delle ore di lavoro in campo, delle ore/uomo impiegate nell’applicazione delle strategie, dell’uso della macchine e del consumo di carburante.
In tutti i casi l’efficacia dei protocolli di difesa da peronospora, oidio e marciume nero applicati in campo verrà valutata calcolando il grado di protezione ottenuto tramite la formula di Abbot.

B.5 Dimostrazione dell'efficacia dei protocolli (trattamenti e tecniche di gestione) in vigneti BIOLOGICI per la produzione di uva da tavola (CIPRO)

L’azione mira a fornire una prima valutazione dell’effetto ambientale legato all’uso di fitofarmaci nelle parcelle aziendali in alternativa all’uso prodotti e trattamenti a basso impatto nelle parcelle di prova.
In particolare, nei vigneti in produzione per uve da tavola biologiche particolare interesse riveste in quest’ottica l’uso di prodotti fogliari d’induzione di resistenza perché anche in questi casi consente di ridurre l’uso dei fungicidi di sintesi.

Nell’ambito di questa azione di progetto si svilupperanno le seguenti sotto-azioni:
B 5.1. Messa a punto protocolli per vigneti per uva da tavola
B 5.2. Attuazione protocolli prima annualità
B 5.3. Attuazione protocolli seconda annualità
B 5.4. Attuazione protocolli terza annualità
B 5.5. Elaborazione dati e analisi degli esiti delle annualità di applicazione dei protocolli

I 3 cicli di sperimentazione previsti in questa azione verranno realizzati presso un’azienda sperimentale a Cipro identificata e seguita dal partner CUT – Cyprus University of Technology -, ove, preliminarmente all’attuazione delle strategie verrà installata nel vigneto una stazione agro-meteorologica che sarà collegata a uno specifico software per Decision Support System (scelto nelle azioni preparatorie).
Pertanto nell’azienda prescelts la difesa aziendale sarà basata sul monitoraggio dei parametri meteorologico-climatici e/o sulle conseguenti decisioni elaborate da modelli matematici di previsione delle malattie fungine principali (peronospora, oidio, botrytis cinerea, marciume nero) effettuati per mezzo di apposita centralina di rilevamento meteo e software dedicato. Inoltre i prodotti di sintesi tradizionalmente utilizzati per la difesa verranno alternati o sostituiti da prodotti alternativi, secondo i protocolli proposti.

I protocolli di gestione sperimentati saranno 3:
Biologico (CY1),
Tesi 50% induttori: Biologico con riduzione dei fitofarmaci ed aggiunta di Biostimolanti (CY2);
Tesi 100% induttori: solo Biostimolanti (CY3).
Le tesi saranno provate su un vigneto prescelto dal CUT – Cyprus University of Technology – siano allevate varietà bio ad acino bianco e rosso per consumo fresco.

Per tutte le annualità, tutti i trattamenti e i prodotti impiegati per tipologia e quantità verranno indicati in apposite schede, periodicamente verranno effettuati dei monitoraggi in campo per valutare l’efficacia dei prodotti e lo sviluppo delle malattie.
Le tesi verranno periodicamente confrontate con gli indicatori di progresso identificati ed è prevista la redazione di apposite schede relative al monitoraggio delle infezioni, che riporteranno tutti i trattamenti e i prodotti impiegati per tipologia e quantità, oltre al monitoraggio delle ore di lavoro in campo, delle ore/uomo impiegate nell’applicazione delle strategie, dell’uso della macchine e del consumo di carburante.
In tutti i casi l’efficacia dei protocolli di difesa da peronospora, oidio e marciume nero applicati in campo verrà valutata calcolando il grado di protezione ottenuto tramite la formula di Abbot.

B.6 Validazione protocolli ottimali ed elaborazione manuale di gestione e linee guida

Sulla base dei dati e degli output delle 3 annualità di attuazione delle strategie su tutte e 3 le filiere (articolate nelle 5 diverse situazioni produttive e aziendali: 2 per vivai, 1 per uva da vino, 1 per uva da tavola in Italia e 1 per uva da tavola bio a Cipro) la partnership procederà ad una validazione tecnico-scientifica dei risultati.
I dati complessivi verranno sottoposti ad analisi statistica per evidenziare le differenze ottenute dai trattamenti sulla qualità e sanità dei prodotti finali uva da vino, uva da tavola, materiale di propagazione; verranno poi evidenziate le differenze ottenute in termine di biodiversità all’interno delle varie parcelle sperimentali impostate nei vigneti delle aziende agricole partecipanti.
L’analisi dei risultati evidenzierà le migliori strategie attuabili per una produzione viticola a basso impatto ambientale nei diversi stadi della filiera produttiva e ciò permetterà di mettere a punto protocolli di gestione idonei per le diverse realtà e produrre, ai fini della replicabilità d’uso dei risultati ottenuti, un manuale di gestione.
In questa azione verrà fatta una valutazione complessiva delle strategie, sia per quanto riguarda gli effetti sulla difesa sia per quanto riguarda le influenze sulla produzione e sulla biodiversità presente nei vigneti. Più in generale l’azione permetterà di incrementare la sostenibilità complessiva del settore viticolo. Verrà inoltre valutata la capacità delle aziende di mettere in atto le strategie, la validità dei protocolli e degli strumenti per il monitoraggio dei risultati.
Questa è l’azione che fornirà maggiori indicazioni tecniche agli addetti delle tre realtà produttive.
I risultati attesi di questa azione sono:
– Validazione tecnico-sientifica dei risultati delle sperimentazioni realizzate e dei risultati delle analisi effettuate sulla produzione, sui prodotti e sui campi di applicazione,
– Validazione tecnico-sientifica dei protocolli ideali per le diverse tipologie di produzione della filiera viticola.
– Produzione di materiali e strumenti per la replicabilità e disseminazione delle tecniche validate per end-users e stakeholders
– Produzione di linee guida e linee di indirizzo ad uso di stakeholders Nazionali ed Europei, relativi ai protocolli sperimentati, alla tipologia di prodotti e alle considerazioni utili ai fini di una ridefinizione della normativa e nomenclatura vigente per gli induttori di resistenza.

C - Tre azioni per lo studio completo degli impatti

Azioni per lo studio completo degli impatti ambientali, produttivi, di efficacia ed efficienza delle soluzioni proposte e delle ricadute socio-economiche indotte dal progetto.

C.1 Monitoraggio dell’efficacia dei trattamenti

Nell’ambito di questa azione di progetto si svilupperanno le seguenti sotto-azioni:

C.1.1 Monitoraggio fitosanitario
Il monitoraggio di questa azione verterà su:
– UTILIZZO DEI DSS
– TRATTAMENTI CON INDUTTORI
– MUFFA GRIGIA
– OIDIO
– MONITORAGGIO DELLE MALATTIE FOGLIARI
– MALATTIE DEL LEGNO

C.1.2 Monitoraggio prodotti finali
Verrà valutata la qualità delle strategie di gestione – sia con riduzione fitofarmaci 100%, sia 50% – in termini di caratteristiche imposte ai grappoli (compattezza e peso medio in particolare), la produzione nelle diverse parcelle verrà valutata per le eventuali variazioni quantitative (produzione di uva per pianta).
I mosti ottenuti verranno confrontati per acidità, pH, contenuto zuccherino e composti polifenolici.
Nell’azienda di uva da tavola CREA in collaborazione con un esperto di P.Ri.Ma Forma, valuterà la qualità dell’uva con le seguenti determinazioni analitiche: zuccheri, acidità, pH, polifenoli, ed effettuando le seguenti misure: peso uva/pianta/, peso medio grappoli e acini.
CREA e UNIFI valuteranno la qualità del materiale vivaistico prodotto con le diverse strategie di produzione biologica, come percentuale di attecchimento e qualità delle barbatelle in confronto al materiale prodotto convenzionalmente.
L’efficacia dei protocolli vivaistici, dei prodotti e la riuscita delle barbatelle prodotte dal progetto nel nuovo impianto da realizzare nel II anno in presso l’azienda Castello di Gabbiano verrà monitorata rilevando:
-la % di attecchimento e qualità delle barbatelle
-la micorrizzazione, tramite osservazioni al microscopio
-la radicazione: dopo un anno verranno estratte 50 piante per tesi e valutato lo sviluppo dell’apparato radicale
Questa azione è necessaria per valutare l’effetto dei trattamenti previsti sulla qualità del prodotto: uva da vino, da tavola, barbatelle.
Ci si attende la dimostrazione dell’efficacia dei protocolli sulla qualità e sulla salubrità prodotto finale.

C.1.3 Monitoraggio della biodiversità microbica e dei microartropodi associata ai vigneti
L’obiettivo di questa azione è di avere una stima della biodiversità microbica DOPO che sono stati effettuati i trattamenti sui vitigni. In particolare per ciascun plot di monitoraggio è prevista la valutazione della biodiversità microbica secondo i seguenti steps:
– Campionamento di suolo e tessuto vegetale
– Estrazione del DNA
– Sequenziamento NGS
– Analisi bioinformatica
Questa azione è necessaria per valutare gli effetti degli interventi previsti sulla biodiversità microbica associata ai vitigni trattati. I risultati ottenuti saranno comparati con quelli ottenuti nella fase ante-trattamento (cfr. A3). Inoltre saranno messi in relazione con quelli delle altre componenti di suolo e piante, sia biologiche che chimico-fisiche e quelli climatici. Infatti questi parametri, insieme a quelli determinati nell’Action A5, sono fondamentali per le dinamiche della diversità genetica e funzionale dei microrganismi del suolo ma anche endofitici.
In generale ci si attende un incremento dei valori di biodiversità nelle tesi sperimentate – sia con riduzione fitofarmaci 100%, sia 50% – rispetto alle pratiche aziendali convenzionali.

C.2 Monitoraggio dell'impatto socio-economico

Questa azione si svilupperà per dimostrare sia che l’uso di protocolli è tecnicamente fattibile e socio-economicamente sostenibile, aumentando in particolare la consapevolezza degli utilizzatori finali e l’accettazione dei benefici della protezione dell’ambiente.
Per raggiungere questo obiettivo, sarà realizzata una serie di monitoraggi con studio finale attraverso la raccolta di tutte le informazioni ottenute nelle azioni precedenti, per verificare se l’attività è generatrice di reddito per i produttori e risulti apprezzata nei seminari informativi, di disseminazione e di tavoli tecnici con gli stakeholder e risulti economicamente sostenibile per gli agricoltori.
Questa azione fornirà l’applicazione di Life Cycle Cost (LCC) e metodi di valutazione del ciclo di vita (LCA) ai casi esaminati, così sarà possibile stimare il rapporto costi benefici anche da un punto di vista ambientale e socio-economico, analizzando in particolare l’impatto delle azioni del progetto sull’economia locale e la popolazione.
La dimostrazione di fattibilità comprende un’analisi del processo produttivo su cui applicare le tecniche e i protocolli; saranno analizzati:
-il nuovo processo nelle sue varie fasi e il suo sviluppo nel tempo,
– le attività necessarie sequenza e la loro tempistica,
– l’importo stimato dei prodotti utilizzati,
-il risparmio sulle pratiche convenzionali, che sia stato realizzato nel periodo considerato.

Parte dei dati raccolti ed elaborati per lo sviluppo di tale valutazione di impatto socio-economico, verranno utilizzati anche per la realizzazione del “GREEN GRAPES Economic feasibility study”.
Nello specifico lo studio conterrà dettagli su:
– applicazione dei protocolli sperimentati nelle imprese partners, con il dettaglio di ulteriori sviluppi si prevedono sia in termini di nuovi impianti realizzati durante il progetto con barbatelle pre-trattate, sia di possibili ulteriori ampliamenti con barbatelle pre-trattate secondo i protocolli attuati.
– il monitoraggio a medio e lungo termine degli impatti dei protocolli sulla filiera specifica (e in tutte e 3 le sue declinazioni)
– le strategie per trasferire i risultati del progetto in un contesto tecnico-scientifico e accademico più ampio, anche a livello europeo, traendo anche vantaggi dalle precedenti cooperazioni nazionali, europee ed internazionali
– le strategie per utilizzare i network di cui fanno parte le imprese partner per la promozione dell’utilizzo dei protocolli applicativi presso altre aziende della specifica filiera produttiva, ove non stimolare approcci bio o IPM in aziende collegate ai diversi network (vivaistiche attraverso MIVA, vitivinicole attraverso FIVI, O.P. AGORA’ – Organizzazioni di Produttori di Puglia, Basilicata).
– il monitoraggio di bandi regionali, nazionali ed europei nell’ambito dei quali sia possibile sviluppare, in varie direzioni, ulteriori linee di approfondimento tematico, tecnico-scientifico, accademico o formativo, derivanti dai risultati del presente progetto, e proporrà studi di fattibilità di nuove linee progettuali. (studi sull’accesso alle fonti di finanziamento).

C.3 Monitoraggio degli indicatori di performance per l’impatto ambientale

Questa azione si svilupperà per monitorare e verificare gli indicatori di performance rispetto alle politiche e strategie comunitarie in materia di ambiente.
Nei primi sei mesi del progetto si istituirà un gruppo per il monitoraggio che verificherà l’efficienza degli indicatori inseriti nella proposta e ne valuterà eventuali aggiustamenti.
Sarà implementato un sistema di tracciatura, rilevazione periodica e analisi di dati quali-quantitativi che servono per la costruzione degli indicatori di performance specificati nell’allegato.
La tracciatura di tali dati sarà costante, la rilevazione ai fin della loro elaborazione avverrà con cadenza periodica programmata.
I dati rilevati saranno confrontati con le tesi iniziali, e supporteranno la dimostrazione che l’uso di protocolli è tecnicamente fattibile e con performance ambientali sostenibili ed in linea con parametri e obiettivi Europei
In particolare l’efficienza della gestione innovativa del vigneto verrà stabilita tramite un set di indicatori di impatto ambientale calcolati dal sistema di supporto alle decisioni (DSS) vite.net (Rossi et al., 2014), fornito dalla compagnia Horta srl. Gli indicatori considerati dal DSS sono sia indicatori basato su LCA, Life Cycle assessment (impronta del carbonio, dell’ acqua ed ecologica), e indicatori di tipo più agronomico, i.e. la compattazione del suolo, il sequestro del carbonio, erosione, efficienza nell’uso dell’acqua. Per calcolare questi indicatori il DSS usa gli input forniti dagli utilizzatori nella gestione del quaderno di campagna, in termini di attività realizzate nel vigneto o nel vivaio, inclusi trattamenti contro malattie, gestione del suolo e della chioma, irrigazione, gestione della fila e dell’interfila ecc.

D - Azioni di Disseminazione

Le azioni di comunicazione e diffusione dei risultati prevedono diverse attività informative come la promozione e divulgazione sui temi del progetto attraverso strumenti multimediali e sui principali social network e, soprattutto, la realizzazione di eventi di comunicazione, informazione, formazione e approfondimento tematico per massimizzare e capitalizzare il livello di informazione dei potenziali beneficiari (viticoltori e vivaisti vitivinicoli), dell’opinione pubblica e dei professionisti, operatori professionali e consulenti.

D.1 Elaborazione e produzione di materiali e strumenti di disseminazione

Le finalità di questa azione sono di promuovere adeguatamente il progetto e il sostegno finanziario dell’EU e del programma specifico, attraverso materiale tecnico e promozionale in grado di raggiungere un pubblico allargato di beneficiari finali e stakeholders, al fine di diffondere in modo efficace i risultati e massimizzare il coinvolgimento degli attori chiave.
Attraverso i materiali e strumenti web si prevede di raggiungere circa a 4.000 destinatari diretti e indiretti del progetto.
A titolo esemplificativo verranno raggiunti: operatori delle aziende del settore di riferimento, referenti ordini professionali, enti/organizzazioni che programmano/realizzano azioni nell’ambito di riferimento.

Nell’ambito di questa azione di progetto si svilupperanno le seguenti sotto-azioni:

D.1.1. Progettazione layout strumenti e format di comunicazione interna ed esterna
si prevede la definizione di un logo e immagine grafica coordinata per il progetto complessivo che verrà applicato ad ogni materiale.
Questa grafica include:
– Logo identificativo di progetto
– Diapositive in power point personalizzate
– Carta intestata
– Badge Design
– Layout per newsletter, pubblicazione finale e documenti ufficiali
– Notice boards che verranno posizionati nelle aree di progetto relative ai siti ove verranno applicati i protocolli sperimentali.

D.1.2. Sito web
Il sito web del progetto ospita tutte le informazioni riguardanti i temi del progetto, informazioni sul programma LIFE e su altri programmi e iniziative comunitarie e nazionali legate allo specifico ambito.

D.1.3. Layman’s Report
Verrà elaborato e prodotto in lingua italiana e inglese il Layman’s Report per presentare il progetto, i suoi obiettivi, le sue azioni ei suoi risultati ad un pubblico allargato. Esso sarà realizzato con l’obiettivo di rendere noti i risultati del progetto per un pubblico non esperto.

D.2 Attuazione del piano di disseminazione dei risultati a livello locale, nazionale ed europeo

Il networking dei partners di progetto e di supporto garantisce il coinvolgimento e la partecipazione dei destinatari diretti e indiretti ad eventi in presenza che coinvolgeranno stakeholders, operatori di settore, ricercatori, ecc. Si stima di raggiungere 5000 soggetti (FIVI associa 800 imprese del settore vitivinicolo, l’Ordine dei Dottori Agronomi di Arezzo conta 120 iscritti a livello provinciale e può raggiungerne altri 2000 solo tra le provincie di Firenze, Siena e Grosseto, oltre al network nazionale ben più ampio, la MIVA raccoglie 200 vivaisti, e le aziende coinvolte fanno parte di network più allargati di associazioni di categoria o, nel caso dell’azienda TAGLIENTE parte dell’OP Agorà).

Nell’ambito di questa azione di progetto si svilupperanno le seguenti sotto-azioni:

D.2.1 Disseminazione dei risultati a livello locale, nazionale ed Europeo
realizzazione di eventi di comunicazione e approfondimento tematico a livello locale, nazionale e di respiro Europeo, con l’obiettivo di presentare il progetto, ottenere l’interesse di un vasto pubblico di attori e stakeholders interessati alle tematiche affrontate dal progetto e alle attività previste, per massimizzare e capitalizzare il livello di informazione dell’opinione pubblica e dei professionisti e comunicare l’impegno che i partner hanno assunto grazie al programma LIFE e al contributo dell’Unione europea.
È prevista la realizzazione di 5 eventi di disseminazione che accompagneranno tutta la durata progettuale (dal KICK-OFF al convegno finale) proprio per ottimizzare e capitalizzare i risultati della strategia complessiva di disseminazione e public awareness che caratterizza il progetto e ne supporta il carattere dimostrativo.
Pertanto si prevede di realizzare i seminari secondo il seguente timing:
-Seminario di kick off del progetto, che verrà organizzato entro il mese di Gennaio 2018
– Workshop intermedio -Gennaio 2019
– Workshop intermedio- Ottobre 2019
– Workshop intermedio- Gennaio 2020 su uve da tavola
– Convegno finale, che verrà organizzato entro il mese di LUGLIO 2021.

D.2.2.: Networking con altri progetti
Nei primi mesi del progetto sarà effettuata una ricerca online attraverso il DB del Programma LIFE al fine di identificare altri progetti realizzati o in corso nel contesto EU. I team di progetto individuati saranno contattati via e-mail/tel. per uno scambio di rapporti e risultati. Si prevede che almeno 12 LIFE e altri progetti saranno contattati e si parteciperà ad almeno 3 incontri di networking altri progetti o piattaforme.

D.2.3.: Pubblicazione articoli su riviste scientifiche
Partendo dall’assunto che le riviste scientifiche rappresentano la principale forma di comunicazione ufficiale della comunità scientifica, tramite la quale i singoli ricercatori o i gruppi di ricerca rendono pubblici i metodi ed i risultati dei propri lavori scientifici si prevede la pubblicazione di n. 6 articoli (minimo) al fine di raggiungere esperti del settore e dei settori affini al progetto.

D.2.4.: Tavoli tecnici con stakeholders
Attraverso l’attuazione di Tavoli tecnici con stakeholders, possibili grazie alla presenza nella partnership di soggetti che istituzionalmente partecipano alla programmazione regionale dei PSR, si intendono:
– fornire esempi di buone pratiche per un’attuazione efficace e ben coordinata della politica ambientale a livello nazionale e regionale potenziando l’impatto dei finanziamenti per i piani elaborati in coerenza con quanto previsto dal programma della Rete Rurale Nazionale 2014-2020, che, in complementarietà di sinergie con il Programma LIFE, sta portando avanti delle specifiche attività per garantire il coordinamento tra i due programmi;
– valorizzare i risultati raggiunti dal presente progetto nei PSR, in particolare di Toscana e Puglia;
– sviluppare utili sinergie con una strategia più ampia e fornire l’opportunità di un proseguimento del progetto oltre la sua fine naturale.

E - Azioni di Project Management

Sono previste azioni di gestione del progetto, finalizzate a:
• garantire il rispetto delle scadenze e la corrispondenza delle attività agli obiettivi del progetto;
• curare la comunicazione del progetto;
• attuare il monitoraggio e la valutazione complessiva delle azioni;
• rappresentare il progetto verso l’esterno;
• monitorare gli aspetti amministrativi e finanziari del progetto per ottimizzare l’utilizzo delle risorse di progetto (umane, amministrative, finanziarie e strumentali);
• fornire supporto gestionale, amministrativo e finanziario ai partners;
• curare le attività di reporting periodico e fornire la documentazione tecnica e finanziaria all’Autorità di Gestione del Programma LIFE e alla Commissione Europea nei tempi definiti;
• elaborare l’AFTER LIFE PLAN GREEN GRAPES, un piano di sviluppo di azioni post-progetto.